LA COLTIVAZIONE DELL’OLIVO IN SARDEGNA
L’olivo è una pianta conosciuta fin dai tempi più remoti, anche i Greci usavano I ramoscelli per cingere la fronte dei più valorosi . All’olivo fu attribuito anche il simbolo di pace e di vittoria .
In Italia l’OLIVO cresce dovunque tranne in Piemonte e nella Pianura Padana. Oliveti di grandissime estensioni si trovavano soprattutto in collina, nelle zone dove il clima è mite. Ma chiunque si inoltri lungo le strade e le campagne della Sardegna può notare la grossa presenza di olivi e olivastri su tutto il territorio . L’olivo selvatico è presente fino a 750 m di altitudine , mentre gli oliveti sono presenti di norma entro i 500 m . Si hanno testimonianze della coltivazione dell’olivo sin dal periodo fenicio punico e in periodo romano la coltivazione ha avuto un grande sviluppo. In seguito le olive erano merce di scambio e costituivano il cibo principale per popolani di alcune terre.
La coltivazione dell’olivo in Sardegna è diffuso in quasi tutti i comuni e anche nella nostra zona del Medio Campidano (Villacidro – Gonnosfanadiga) vi è una grossa produzione di olive e di olio extravergine. Quasi ogni famiglia infatti possiede un oliveto.
CARATTERISTICHE DELL’OLIVO:
-è una pianta sempreverde
- ha il tronco nodoso e contorto
- ha le foglie lanceolate , verdi sopra e biancastre sotto
-ha fiori bianchi, profumati e riuniti in piccole pannocchie
-è alto da 4 a 10 metri
- può vivere oltre i mille anni
-comincia a dare frutti intorno ai 10 anni e continua a darne per decenni.
CHE COSA CHIEDE:
Poca terra in cui affondare le radici e da cui trarre nutrimento;una cura particolare del tronco,quando si ammala.
CHE COSA DA’:
frutti ovali,chiamati olive, che spremuti danno l’olio; un bel legno giallastro con venature nere, duro e resistente, adatto per mobili pregiati e per lavori d’intaglio.
LE OLIVE - Le olive acerbe sono verdi e dure. Giunte alla maturazione ,prendono un colore nero rossastro e diventano molti .Ci sono olive da olio e olive da tavola. Queste ultime si mangiano sia acerbe che mature ; possono essere farcite oppure conservate sott’ aceto o in salamoia, cioè in acqua salata .
LA NEMICA DELLE OLIVE- La maggior nemica delle olive è la mosca olearia. Essa depone circa 200 uova; ne depone uno alla volta, e sempre in un’oliva diversa. Dall’uovo nasce poi la larva, che si nutre della polpa dell’oliva. E questa ultima, in breve tempo si raggrinzisce e si secca.
Intanto la larva, diventa mosca, comincia anch’essa a deporre uova.
Un oliveto colpito dalla mosca olearia dà un raccolto scarsissimo. Per difendere gli olivi dalla mosca olearia, bisogna ricorrere agli insetticidi e bisogna distruggere le olive cadute che contengono le larve della mosca.
LA RACCOLTA DELLE OLIVE -Le olive sono frutti molto delicati, infatti si ammaccano e marciscono facilmente.
Il miglior sistema di raccolta è quello fatto a mano, ma è molto faticoso e costoso.
Si ricorre perciò, quasi sempre, alla bacchiatura. si percuotono cioè i rami dell’olivo con lunghi bastoni, dopo aver steso ai piedi della pianta ampi teli su cui cadono le olive. Si adoperano anche dei piccoli rastrelli o se si ha una grossa produzione , si usano delle macchine apposite .
La raccolta avviene in un periodo che va da dicembre a febbraio.
DALLE OLIVE ALL’OLIO
Le olive da olio vengono spremute con i frantoi. Quelli antichi erano costituiti da enormi macine di pietra che venivano fatte ruotare o da uno schiavo o da un asino o da un cavallo. Oggi le olive,vengono spremute con frantoi modernissimi. La quantità d’olio che si ottiene dalla spremitura varia in genere da 100 kg d’olive si ottengono 18 – litri di olio.
Si sfrutta anche la SANSA che è quella poltiglia che si ottiene dalle olive dopo la prima spremitura ed è formata dalla polpa macinata, dai noccioli e dalle bucce.
In Sardegna si sta diffondendo la coltivazione biologica per cui molte piccole aziende
Producono in proprio l’olio e lo vendono immettono nel mercato tramite i supermercati o esportandolo.
Inoltre piccole aziende si stanno specializzando nella conservazione delle olive in vari modi : in salamoia o farcite . ( Andrea , Gloria , Camilla)
Nella nostra zona si usa fare anche il pane con le olive nere ..una vera specialità …Lo scorso anno l’abbiamo fatto in classe …ecco il link ..
LA LAVORAZIONE DEL SUGHERO
La comincia con la sua estrazione, che viene effettuata da personale estremamente specializzato e qualificato che lavora con metodi esclusivamente manuali. La prima estrazione, chiamata anche decortica, avviene quando la pianta ha almeno 20 anni ed inoltre, tra un´estrazione e l´altra devono trascorrere almeno 10-12 anni.lavorazione del sughero
L´estrazione del sughero si esegue tra maggio e agosto (regolamentato dalla legge), quando l’albero rilascia la corteccia facilmente. Il tutto viene eseguito con una speciale accetta o dei coltelli affilati attraverso delle incisioni sia in senso orizzontale che verticale del tronco all’interno delle quali si inserisce una leva e si stacca lentamente il sughero.Una volta estratto dalla pianta e prima di essere sottoposto al processo di lavorazione, il sughero viene trasportato presso luoghi di raccolta nelle aziende , dove viene selezionato e separato, in base alle caratteristiche qualitative, il sughero maschio dal sughero femmina a sua volta classificato in buono, scarto e macinazione.
Il sugherone , il primo sughero tagliato , detto sughero maschio , è destinato alla macina, mentre le plance di sughero gentile vengono accatastate in pile nei cortili delle aziende e lasciate stagionare per un periodo generalmente compreso tra sei mesi e due anni, durante il quale le plance perdono la loro umidità
Le plance che vengono messe le une sulle altre in posizione orizzontale, in modo che il peso le faccia perdere la curvatura determinata dal fatto che avvolgevano il tronco di una pianta. Dopo la stagionatura, vengono fatte bollire in delle caldaie di rame a una temperatura di 120 gradi per circa un’ora , pronte per essere trasformate con le lavorazioni successive. Con l’operazione di bollitura, viene disinfestato da eventuali parassiti. Le successive fasi della lavorazione vengono eseguite con macchinari molto sofisticati tramite i quali il prodotto puó essere lavorato in svariati modi. Ogni settore di applicazione del sughero utilizza le proprie apposite macchine che ne permettono la lavorazione.I
Il sughero è molto utilizzato nel campo della moda, per le sue proprietà impermeabili e di alta resistenza al caldo e alle sollecitazioni, nonché per la leggerezza dei prodotti realizzati
perciò vengono relizzati capi di alta moda, abiti da sposa, scarpe, borse ecc..
Per le sue proprietà isolanti (termiche e acustiche) ne fanno un ottimo supporto per isolare gli ambienti da rumori, caldo, freddo, ecc…
- vien utilizzato la produzione di tappi per bottiglie (turaccioli) è forse tra le piú rinomate e conosciute applicazioni del sughero, sono miliardi le bottiglie che annualmente vengono tappate con questo materiale.
- è utilizzato per produrre soprammobili, oggettistica e prodotti artigianali che rimandano molto spesso a antiche tradizioni riprodotte in modo caratteristico grazie alle sue proprietà.